sabato 3 gennaio 2009

Chinese Democracy

Permettetemi un off-topic per una volta...

E' un po' ormai che è uscito Chinese Democracy, il nuovo CD dei Guns... dei Guns, vabbé, di Axl, visto che degli originali Guns c'è solo Dizzy Reed, il camaleontico (nel senso che non si vede mai, non nel senso che si adatta a fare qualunque cosa) ricordato più che altro (il che la dice lunga del suo contributo tastieristico) per suonare dal vivo l'armonica in Bad Ossession (it's really taking my miiiiiind).

Non mi aspettavo un gran che da questo disco, in fondo i Guns senza Slash mi sembravano un po' inutili... dopo una decina di ascolti però devo dire che è veramente un bel disco. Da una parte sembra un disco di 10 anni fa, lo stile e la musica dei Guns sono ancora intatti, cosa che fa capire quanto Axl fosse veramente l'anima musicale del gruppo. Le power ballad del disco sono veramente belle, e i molti anni di post produzione le valorizzano ancora di più, con una cura per i dettagli veramente maniacale. Se si è perso qualcosa in tutto questo tempo è un po' lo stile stradaiolo del gruppo, ma d'altronde Axl oggi come oggi ha 47 anni e un briciolo di maturità in più era lecito aspettarsela. Ciononostante un paio di pezzi rock più crudi ci sono, e il contributo degli innumerevoli strumentisti che si alternano in questo disco è più che di livello... certo, Slash era Slash però... in un certo senso, non mi manca, e per uno che ha comprato la sua chitarra uguale alla chitarra di Slash è un'affermazione forte. Sarà che quando parte un assolo firmato Buckethead lascia veramente a bocca spalancata...

Se invece provate ad ascoltare un disco dei Velvet Revolver (dove oggi militano Slash, Duff Mc Kagan e Matt Sorum, ovveri praticamente gli altri Guns), vedrete quanto manca la voce di Axl. Voce che in questo disco è assolutamente in pieno spolvero, capace di molti stili e molte sfumature, capace di tirare senza graffiare quando non serve, capace di emozionare e di picchiare, anche se i testi restano sempre un miscuglio di ormoni adolescenziali e di arroganza Axlitica.

Alla fin fine, sono sempre i Guns, e non sono più i Guns. Ma indipendentemente da questo, il disco resta veramente da ascoltare ed apprezzare... dategli un po' di tempo e vi entrerà dentro come è successo a me, credetemi.

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